top of page

Il racconto di un soccorritore intervenuto durante l'incidente ferroviario di Segrate

Ci hanno attivato subito appena usciti dalla sede. Pensavamo che bisognasse trasportare solo i codici verdi, eravamo anche un po’ dubbiosi che fosse accaduto qualcosa di così grande.

Ma poi siamo arrivati: c’erano mezzi che giungevano da ogni parte e di ogni tipo, si sentiva il rumore degli elicotteri e delle sirene. Abbiamo parcheggiato vicino agli altri mezzi ed è arrivato subito il coordinatore a dirci cosa dovevamo fare e quale materiale sanitario portare con noi. Tiri giù tutto, infili nelle tasche le cose che possono servirti nell’immediato e vai.. Percorri un campo, arrivi al muretto che ti separa dall’incidente e solo in quel momento capisci cosa sia accaduto realmente. Voci, grida, rumore di lamiere tagliate questo è quello che si sente ora.

(foto Corriere della Sera)

(Foto Corriere della Sera)

Con l’aiuto dei poliziotti e dei vigili del fuoco carichiamo il primo paziente sulla barella e lo portiamo in ambulanza percorrendo con molta fatica il campo.

Diretti in ospedale in codice rosso, io mi metto alla guida e il mio collega dietro con il paziente. C’è traffico, ogni tanto chiedo se è tutto ok. L’ospedale è già attivo per la maxi emergenza, i sanitari ci aspettano fuori, una decina tra rianimatori, chirurghi e infermieri.

In poco tempo ci ridanno la barella, puliamo velocemente e ritorniamo sul luogo dell’evento.

E ricomincia tutto da capo. Ma ora non si corre più come prima. Ora inizi a metabolizzare, capire, renderti conto di cosa sia veramente accaduto.

Ora rimane solo il rumore delle lamiere che vengono tagliate, dell’elicottero che sorvola e si sente quello strano odore che pensavo fosse solo una mia sensazione ma che invece sentivano tutti.

Andrea

Post in evidenza
Post recenti
Archivio
Cerca per tag
Seguici
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
bottom of page